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"Questo libro descrive lo sviluppo architettonico e la forma del complesso noto con il nome di Badia del Lavino. Quando l'ho visitata per la prima volta, sono stato colpito non solo dagli edifici ma anche dal loro contenuto: file interminabili di scaffali e cataste di volumi della Libreria Piani. Mi è parso quasi che tutti i pensieri e le idee di chi era mai capitato lì nel corso dei secoli si fossero cristallizzati in quei volumi e i muri fossero costruiti con i libri al posto delle pietre. Nella mia mente la Badia è diventata l'Edificio che ha avuto un ruolo così centrale e drammatico nello svolgersi della storia dell'Abbazia raccontata da Umberto Eco nel suo famoso romanzo Il nome della rosa. Poiché il romanzo si svolge in periodo medievale (1327) ed è geograficamente ambientato assai vicino alla Badia e poiché esso evoca così intensamente il modo di pensare medioevale e lo stile di vita di coloro che hanno ideato e commissionato il complesso, il lavoro di Eco mi ha aiutato a colmare l'enorme vuoto di conoscenza lasciato nella storia della Badia dalla scomparsa del suo archivio originale..."